
Ciascun elettore riceverà una scheda,
come il fac-simile qui sopra riprodotto, su cui
potrà esercitare il suo diritto di voto tracciando un
segno sul riquadro corrispondente alla risposta
prescelta.
Il testo di legge costituzionale “Modifiche
alla Parte II della Costituzione” approvato
in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai
due terzi dei membri di ciascuna Camera, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 269 del 18 novembre 2005
QUANDO SI
VOTA
-
Domenica 25 giugno 2006, dalle ore 8 alle
ore 22
-
Lunedi´ 26 giugno, dalle ore 7 alle ore
15
Le operazioni di scrutinio avranno inizio
lunedì 26 giugno, subito dopo la chiusura della votazione e
l´accertamento del numero dei votanti.
COME SI
VOTA
Sul territorio
nazionale All´elettore sarà consegnata una scheda
di colore arancione. Ciascun elettore ha diritto di
esprimere il voto tracciando, con la matita copiativa, un
segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui
prescelta (“si” o “no”). Voto per corrispondenza
degli italiani residenti
all´estero I cittadini italiani residenti
all´estero ricevono a casa un plico con la scheda, salvo che
abbiano esercitato l´opzione per votare in Italia oppure
risiedano in stati con i cui governi non sia stato possibile
raggiungere le necessarie intese o la cui situazione politica
o sociale non garantisca l´esercizio del diritto di voto per
corrispondenza. In occasione di questo referendum
costituzionale, votano per corrispondenza anche determinate
categorie di cittadini temporaneamente all´estero per motivi
di servizio o missioni internazionali, salvo che abbiano
esercitato l´opzione per votare in Italia. Il voto postale
sarà scrutinato in Italia da appositi seggi costituiti
dall´Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero della Corte
d´Appello di Roma; lo spoglio avrà inizio, come per le schede
votate nel territorio nazionale, alle ore 15 del lunedì.
IL CORPO
ELETTORALE
Il referendum interesserà:
-
sul territorio nazionale
47.342.453 elettori, di cui 22.685.258 maschi e 24.657.195
femmine (i dati si riferiscono al 45° giorno
antecedente la votazione e sono suscettibili di lievi
modificazioni al termine della revisione straordinaria delle
liste elettorali attualmente in corso) Le sezioni saranno
60.978
-
2.600.000 cittadini italiani
residenti all´estero voteranno per corrispondenza
(dati calcolati in base all´elenco aggiornato di cui
all´articolo 5 della legge 27 dicembre 2001, n.
459).
IL VOTO DEGLI
ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO
Gli elettori residenti
fuori del territorio nazionale possono esercitare il loro
diritto di voto per corrispondenza oppure optare per
il voto in Italia. E´ previsto inoltre che nella
circoscrizione Estero siano ammessi a votare per
corrispondenza i cittadini italiani temporaneamente all´estero
per motivi di servizio o missioni internazionali, sempre che
gli stessi non esercitino l´opzione per il voto in
Italia. Il termine per esercitare il diritto di opzione è
scaduto l´8 maggio scorso. La circoscrizione Estero è
articolata in quattro «ripartizioni»: Europa, compresi i
territori asiatici della Federazione russa e della Turchia;
America meridionale; America settentrionale e centrale;
Africa, Asia, Oceania e Antartide. Nell´ambito dell´Ufficio
centrale per la circoscrizione Estero istituito presso la
Corte d´appello di Roma è costituito un seggio ogni cinquemila
elettori che votano per corrispondenza, con il compito di
provvedere alle operazioni di scrutinio dei voti inviati dagli
elettori che hanno ricevuto, tramite gli uffici consolari, il
plico contenente la scheda per la votazione. Il voto è
espresso, da parte degli elettori all´estero, tracciando un
segno sulla risposta prescelta con penna di colore nero o blu,
pena l´annullamento della scheda.
La scheda votata deve
essere inserita dall´elettore in un´apposita busta interna, da
introdurre (unitamente al tagliando staccato dal certificato
elettorale) in una busta preaffrancata, che deve essere
spedita all´ufficio consolare. La busta deve pervenire a tale
ufficio entro le ore 16, ora locale, del giovedì antecedente
la votazione in Italia. Le buste pervenute oltre il predetto
termine sono incenerite. I responsabili degli uffici
consolari provvedono, poi, all´invio dei plichi in Italia -
per via aerea e con valigia diplomatica accompagnata- ove
vengono presi in carico dall´Ufficio centrale per la
circoscrizione Estero. Quest´ultimo provvede quindi alla
distribuzione dei plichi tra i seggi elettorali costituiti
presso il medesimo Ufficio centrale. Ciascun seggio elettorale
è competente per le operazioni di scrutinio dei voti
provenienti da un´unica ripartizione. Lo scrutinio ha
inizio contemporaneamente a quello dei voti espressi sul
territorio nazionale e, quindi, alle ore 15 di lunedì 26
giugno.
LA TESSERA
ELETTORALE
Il Ministero dell´Interno ricorda che gli
elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli
uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano
iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di
riconoscimento, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito
la propria tessera potrà chiederne il duplicato agli uffici
comunali, che a tal fine saranno aperti nei cinque giorni
antecedenti l´elezione (vale a dire da martedì a sabato),
dalle ore 9 alle ore 19, mentre domenica e lunedì, giorni
della votazione, saranno aperti per tutta la durata delle
operazioni di voto. Gli elettori sono invitati a voler
verificare sin d´ora se siano in possesso di tale documento,
ed in mancanza a richiedere al più presto il rilascio del
duplicato, evitando di concentrare tali richieste nei giorni
della votazione.
Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 27 aprile 2006 ha
convenuto di proporre al Presidente della Repubblica la data
del 25 giugno prossimo per l'indizione del referendum popolare
previsto dall'articolo 138 della Costituzione per la conferma
o il diniego alla legge di modifica della Parte II della
Costituzione, approvata dai due rami del Parlamento. La
consultazione referendaria, che si svolgerà anche nella
successiva giornata di lunedì 26 giugno 2006, deciderà
definitivamente se la modifica introdotta dalla legge "sulla
devolution e sul premierato forte" potrà entrare in
vigore.
La consultazione popolare del 25 e 26
giugno 2006 costituisce il secondo
appuntamento degli italiani con il voto per un
referendum confermativo, dopo quello del 7 ottobre
2001 sulla riforma del Titolo V della Costituzione
introdotta dalla legge costituzionale n.3 del 2001.
Tutti gli altri referendum che si sono svolti dal 1974 d
oggi, sono stati infatti "abrogativi" di leggi ordinarie, in
applicazione dell'art. 75 della Costituzione. Il primo fu
quello sul divorzio, nel 1974. Il referendum confermativo è
invece previsto dall'art.138 della Costituzione che regola la
revisione costituzionale. Il secondo comma stabilisce infatti
che le leggi costituzionali, qualora non siano approvate al
secondo passaggio con una maggioranza dei due terzi dei
componenti in ciascuna delle due Camere, "sono sottoposte a
referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro
pubblicazione, ne facciano domanda un quinto di una Camera o
500mila elettori o cinque Consigli regionali". E precisa: "la
legge sottoposta a referendum non e' promulgata se non e'
approvata dalla maggioranza dei voti validi". Per questo tipo
di referendum, dunque, contrariamente a quello abrogativo, la
legge applicativa del 1970 non prevede la necessità di
raggiungere un quorum di votanti. Inoltre, non è possibile
sottoporre al voto popolare solo una parte della legge.
Qualora la legge ottenga un maggior numero di voti positivi
validi, questa viene promulgata con una formula nella quale si
specifica che "il referendum indetto in data (...) ha dato
risultato favorevole". In caso contrario, il risultato
negativo della consultazione viene promulgato sulla Gazzetta
Ufficiale. La legge di modifica costituzionale sul
federalismo fu la prima ad essere sottoposta a
referendum confermativo, svoltosi il 7 ottobre
2001. In altre occasioni una legge costituzionale non è
stata approvata, al secondo passaggio parlamentare,
con la maggioranza qualificata dei due terzi
dell'assemblea, ma non si è proceduto a referendum
confermativo. Ricordiamo la legge costituzionale per il voto
degli italiani all' estero, approvata in seconda lettura dalla
Camera con 383 voti a favore, 17 no e 15 astensioni e dal
Senato con 205 sì, 17 no e 13 astensioni. In entrambi i rami
del Parlamento non fu raggiunto il quorum dei due
terzi dei componenti l'assemblea e quindi la legge poteva
essere sottoposta a referendum. Lo stesso era successo alla
legge costituzionale che fissa il numero dei parlamentari che
rappresenteranno gli italiani all'estero, approvata in seconda
lettura alla Camera con 406 sì e 49 no, e al Senato con 194
sì, 19 astenuti e 5 contrari. Anche in questo caso nessuno ha
chiesto il referendum. Anche la legge costituzionale che
prevedeva un nuovo sistema elettorale per le
regioni a statuto speciale e' stata approvata in seconda
lettura dalla Camera a maggioranza di due terzi, ma dal Senato
a maggioranza semplice. Anche in questo caso nessuno chiese il
referendum.
16/06/2006 |
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